INDOVINELLO. Ci trovi un ambiente protetto, cibo genuino, gente premurosa e clima accogliente. La Famiglia! …fuochino, ci trovi anche risparmio. Elementare Watson: Famila!
Ci sono due cose che odio.
1) Odio gli appuntamenti. Detesto profondamente gli orari, correre per i miei ritardi e aspettare per quelli altrui. Giro senza orologio e quando devo incontrare qualcuno lo invito nel mio ufficio o, se è proprio necessario, mi limito ad una vaga collocazione nell’arco di un lasso di tempo molto generoso.
2) Odio fare la spesa. Ipermercati e grandi magazzini ottundono la mia mente. Tutta quella merce ammassata, le corsie strette, gli scaffali troppo alti, l’odore di pesce nel reparto ittico, l’odore di pesce misto a verdura in quello ortofrutticolo e l’odore di pesce misto a mortadella al banco salumi. Un labirinto dal quale venirne fuori è spesso un’impresa proibitiva. Il rumore metallico dei carrelli poi mi fa venire l’orticaria. Ora capirete perché dire che la telefonata del mio amico Maurizio Cardascio mi ha turbato, è usare un eufemismo. “Ci vediamo alle nove in punto all’iper di Via Livatino, 46/47 a Bari, devo mostrarle una cosa”. Nove in punto e iper, ovvero come far cominciare male una giornata ad un amico…
Arrivo con un leggero ritardo. Ancor prima di salutarmi, lui esordisce con: «Mi ricordi di anticiparle l’orario di mezz’ora la prossima volta». Pessimo inizio.
La struttura è un ipermercato Famila. Ad accoglierci all’ingresso c’è un uomo, il Sig. Cardascio me lo presenta, «Lui è Fabrizio Sarcinella, geometra responsabile tecnico di Megamark». Mi salta subito all’occhio la corsia delle casse, è ampia e spaziosa. Molto diversa da quegli ambienti affollati di scaffali, di totem promozionali e merci acquistabili on the run che spesso si vedono negli ipermercati. E poi ci sono i colori. L’arancione è il mio colore preferito. Le casse sono arancioni. Le pareti del box accoglienza sono arancioni. Il pavimento è in parte arancione.
«Le vede quelle condutture arancioni?» il Sig. Cardascio indica il soffitto «grazie a quelle climatizziamo tutta l’area casse e la zona ingresso/uscita». Non ci sono bocchette d’aria. Il solito esteta. Ha costellato l’intera conduttura di microfori ottenendo due benefici: migliore resa estetica ed efficientamento del sistema distributivo dell’aria climatizzata. «È stato complicato – aggiunge Fabrizio – ma alla fine il Sig. Cardascio è riuscito a darci esattamente il colore che volevamo. Noi della Megamark siamo un tantino esigenti in fatto di estetica».
«Lo vedo – gli rispondo, mentre guardo sulla mia sinistra – avete pure allestito una gioielleria nel bel mezzo dell’iper mercato!». Fabrizio scoppia a ridere. «Ecco. Quella è una parte della panetteria!». Vi giuro. Che il pane fosse il bene più prezioso lo sapevo già. Ma che fosse esposto in teche di vetro, beh, a questo non ero pronto.
Fabrizio subito ci spiega che al reparto marketing della Megamark piace far percorrere ai clienti dei veri e propri percorsi sensoriali alla scoperta del gusto. «Alla panetteria si sfornano pani di tutti i tipi, per tutti i gusti e anche di diverso colore. Il cliente rimane quasi estasiato quando guarda quelle teche. Scommettiamo che anche lei non riuscirà a resistere alla tentazione di assaggiarne uno e uscirà di qui con un sacchetto pieno?». Mi chiedo se sono diventato così prevedibile!
Più in là scorgo il reparto macelleria dove due addetti affettano, confezionano ed etichettano carni fresche. Anche da questo reparto non sento lo sgradevole odore rugginoso della carne cruda. «È una questione di igiene – precisa Fabrizio – chi compra da Famila sa che per noi l’integrità degli alimenti viene prima di tutto». Poi il Sig. Cardascio aggiunge «L’intero impianto di climatizzazione viene lavato ogni 3 mesi».
«Intende dire igienizzato!?». Lo dico con una punta di soddisfazione. Non capita tutti i giorni di correggere un maestro. «No, intendo lavare». Indica le condutture che attraversano tutta l’area food e non food dell’iper e mi spiega che non sono normali condutture in lamiera bensì in stoffa, poi aggiunge «si chiamano maniche tessili. Sono dei tubi di stoffa lungo i quali scorre aria climatizzata. Ogni tre mesi vengono rimossi, lavati e reinstallati». E come se non mi avesse già stupito abbastanza mi chiede di seguirlo al reparto pescheria. Varietà ittiche disposte sapientemente. Nulla a che vedere con quel ginepraio di pesci e molluschi che spesso si vedono nei reparti ittici di molti ipermercati. Qui c’è ordine e pulizia. «Sente odore di pesce?», Maurizio me lo chiede con la solita aria da primo della classe. «Non sento odore di pesce». La mia invece è la risposta da ultimo della classe. Come ho fatto a non accorgermene prima? È ovvio.
Quando una cosa non c’è non la noti. «Per ogni reparto della gastronomia abbiamo installato un impianto di estrazione che impedisce agli odori di addensarsi».
«Per fortuna questo in panetteria non vi è riuscito molto bene». L’odore è di pane appena sfornato. Impossibile resistere. Capisco che la scommessa è persa. Acquisto un sacchetto con dei goduriosi panini alle olive, al salame piccante e alla pancetta. Provare per credere!